Minimondo

Sono una giornalista e basta?

Ho risposte multiple da darmi, a seconda dell’umore. Certo sono una giornalista atipica, che non ama frequentare le conferenze stampa e preferisce le interviste ragionate o i progetti di comunicazione complessi.
Che decide di dedicare del tempo ai pasticci in cucina, al marito, a camminare. Che si aggrappa alla tranquillità lavorando in un mare davvero molto tempestoso.

Che persona sono?

Dipende da chi mi pone il quesito. L’esperienza mi porta a essere schiva e riservata, professionale e “convenzionale”. Mi piace giocare con la superficialità, per “vedere l’effetto che fa”, anche se dentro ribollono i demoni: è una rappresentazione perpetua, che nel Social trova il suo teatro sempre aperto.
Quando il lavoro mi impone di rimanere nell’ombra, mi adatto all’ambiente e proseguo in ciò che so fare meglio: scrivere. Se vengo buttata sul palco… cerco il vestito più adatto (anche interiore).